Blog di Paolo

Artrosi del ginocchio

da | 5 Nov 2019 | Alexander

L’artrosi al ginocchio è uno dei più comuni disturbi cronici. Non essendoci una cura specifica viene fronteggiata con trattamenti volti a ridurre i sintomi. Chi ne è affetto vede spesso la propria condizione peggiorare inesorabilmente, talvolta fino a rendere necessario un intervento chirurgico. Può sembrare strano, ma anche in questo caso la Tecnica Alexander può essere d’aiuto.
 
Uno studio inglese del 2016 ha messo in evidenza gli effetti benefici della Tecnica Alexander nell’artrosi del ginocchio. Con 20 lezioni di Tecnica Alexander, i partecipanti hanno avuto una netta riduzione del dolore. Questo dato era associato a un particolare cambiamento nell’attività muscolare, che potrebbe spiegare un possibile meccanismo nella genesi dell’artrosi del ginocchio come anche la durata dei benefici ottenuti.
 
Questo è il primo studio che indaga la potenziale efficacia di un intervento volto ad aumentare la consapevolezza del comportamento muscolare nella gestione clinica dell’artrosi del ginocchio.

Reductions in co-contraction following neuromuscular re-education in people with knee osteoarthritis.
Stephen Preece, BMC Musculoskeletal Disorder, 2016.
PubMed: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27568007/

Abstract

Premessa
Nel dolore del ginocchio artrosico si pensa che siano coinvolti sia un aumento della co-contrazione muscolare, sia alterazioni nell’elaborazione centrale del dolore. Tuttavia, le terapie attuali non riguardano nessuno di questi meccanismi. La Tecnica Alexander fornisce una rieducazione neuromuscolare che può anche influenzare l’anticipazione del dolore. Questo studio cerca quindi di indagare la potenziale efficacia clinica della Tecnica Alexander nella gestione dell’osteoartrosi del ginocchio e anche di identificare un possibile meccanismo d’azione.

Metodi
A un gruppo di 21 partecipanti con osteoartrosi del ginocchio conclamata sono state impartite 20 lezioni di Tecnica Alexander. Oltre ai risultati clinici sono stati raccolti dati EMG, per quantificare la co-contrazione dei muscoli del ginocchio, e dati EEG, che caratterizzano l’attività cerebrale durante l’anticipazione del dolore. Tutti i dati sono stati confrontati tra prima e dopo l’intervento, con un ulteriore follow-up clinico a 15 mesi. Inoltre, i dati biomeccanici raccolti da un gruppo di controllo sano sono stati confrontati con i dati dei soggetti artrosici.

Risultati
Seguendo le istruzioni della Tecnica Alexander, il punteggio medio del dolore nella scala WOMAC si è ridotto del 56% da 9,6 a 4,2 (P <0,01) e questa riduzione è stata mantenuta al follow-up di 15 mesi. Vi è stata una netta diminuzione della co-contrazione mediale alla fine dell’intervento, vicino ai livelli osservati nel gruppo di controllo sano, sia durante la fase di pre-contatto dell’andatura (p <0,05) sia durante la fase iniziale di appoggio (p <0,01). Tuttavia, non sono stati osservati cambiamenti nell’attività cerebrale anticipatoria del dolore. È interessante notare che le diminuzioni del dolore WOMAC sono state associate a riduzioni della co-contrazione mediale durante la fase di pre-contatto dell’andatura.

Conclusioni
Questo è il primo studio che indaga la potenziale efficacia di un intervento volto ad aumentare la consapevolezza del comportamento muscolare nella gestione clinica dell’artrosi del ginocchio. Questi dati suggeriscono una complessa relazione tra contrazione muscolare, carico articolare e dolore, e supportano l’idea che un’eccessiva co-contrazione muscolare possa essere una risposta disadattiva in questo gruppo di pazienti. Inoltre, questi dati dimostrano che, se l’attivazione di determinati muscoli può essere ridotta durante l’andatura, ciò può portare a risultati clinici positivi a lungo termine. Questa scoperta sfida i modelli di gestione clinica dell’artrosi del ginocchio che si concentrano principalmente sul rinforzo muscolare.

Paolo Frigoli

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